Rudolf Stingel
La mostra “Rudolf Stingel” è stata concepita dall’artista espressamente per Palazzo Grassi. Con la massima libertà di esecuzione, Rudolf Stingel trasforma il museo nella sua totalità, con una moquette a disegno orientale che invade tutto lo spazio architettonico. Oltrepassando il concetto di bidimensionalità, convenzionalmente associato alla pittura, la mostra intende sovvertire le consuete relazioni spaziali fra spettatore e dipinto.
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Il tappeto rievoca la storia millenaria della Repubblica della Serenissima; al contempo, l’attenzione del visitatore si rivolge alla cultura Mitteleuropea cara al pittore, riportando alla mente lo studio viennese di Sigmund Freud d’inizio XX secolo. Questo riferimento offre un'indubbia chiave di lettura all'installazione: la sensazione avvolgente e l’esperienza sensoriale che si prova addentrandosi in questo “labirinto” ci riconducono a un viaggio nella trascendenza dell’Ego, attraverso le sue rimozioni e i suoi fantasmi. I circa trenta dipinti esposti suggeriscono il segno di presenze “sepolte” nella memoria, di vissuti rimossi che riaffiorano. Lo spazio architettonico diventa luogo di meditazione, introiettiva e proiettiva, luogo silenzioso e accogliente: ma il lavoro di Stingel ne altera la percezione visiva e ambientale e suggerisce un’atmosfera nuova, rarefatta e sospesa, da cui si staglia l’argento, il bianco e il nero dei quadri, come altrettante “aperture” su Venezia, una dimensione eccedente.