La Pinault Collection a Venezia
A Venezia, la collezione di arte contemporanea di François Pinault è in dialogo con lo straordinario patrimonio culturale della città e con il circuito dell'arte internazionale attraverso un costante alternarsi di mostre temporanee.
Inaugurati nel 2006 e nel 2009, Palazzo Grassi e Punta della Dogana sono i due musei di arte contemporanea della Pinault Collection a Venezia. Attraverso una continua proposta di mostre temporanee sia monografiche che collettive, François Pinault, tra i più importanti collezionisti d’arte al mondo, intende condividere con il maggior numero di persone possibile la sua straordinaria collezione, la quale oggi conta circa diecimila opere raccolte in oltre cinquant’anni.
La volontà di presentare al pubblico il suo personale punto di vista sull’arte contemporanea e di far vivere la sua collezione, hanno trovato una perfetta concretizzazione in alcuni luoghi emblematici di Venezia: prima a Palazzo Grassi, successivamente a Punta della Dogana e dal 2013, attraverso la dinamica programmazione di eventi culturali, al Teatrino di Palazzo Grassi. Nel 2021 la rete della Pinault Collection si è espansa ulteriormente in Francia, con l’apertura della sede espositiva alla Bourse de Commerce a Parigi.
"Il mio maggior desiderio è che questo centro di arte contemporanea diviso fra Palazzo Grassi e Punta della Dogana rimanga davvero contemporaneo.
Questo slancio non è importante solo per me, ma anche per Venezia, che ha sempre saputo ispirare il meglio della creatività in ogni tempo."
François Pinault
La città di Venezia rappresenta un punto di riferimento privilegiato per la geografia artistica contemporanea e, grazie alla sua spiccata vocazione culturale, si è rivelata il luogo adatto per manifestare per prima la condivisione dello sguardo offerto dalle molte sfaccettature della Pinault Collection sullo stato attuale dell’arte.
Attraverso un ricco programma di esposizioni e un’importante proposta di attività culturali ed eventi unici, Palazzo Grassi, Punta della Dogana e il Teatrino di Palazzo Grassi si sono trasformati in centri vivi per l’arte contemporanea, che non abbandonano l’eredità del passato e della storia racchiusi in essi, ma instaurano un dialogo armonioso tra aggiornamento e tradizione. Palazzo Grassi e Punta della Dogana si integrano nel contesto veneziano offrendo la possibilità al pubblico di conoscere le opere e i più grandi artisti del presente come Daniel Buren, Maurizio Cattelan, Marlene Dumas, Damien Hirst, Roni Horn, Yayoi Kusama, Sherrie Levine, Bruce Nauman, Irving Penn, Charles Ray, Cindy Sherman, Tatiana Trouvé e molti altri.
François Pinault manifesta uno spiccato interesse e un impegno diretto nei confronti degli artisti, oltre alla passione per un’esplorazione costante dei nuovi territori della produzione artistica contemporanea. Entra attivamente in dialogo con gli artisti e i curatori tra i più importanti del panorama internazionale dando vita a pratiche come, dal 2012, la formula carte blanche, che prevede la realizzazione di opere site-specific da parte dei protagonisti del mondo dell’arte invitati a esporre nelle sedi della Pinault Collection.
Palazzo Grassi e Punta della Dogana si sono distinti, negli anni, per aver proposto oltre trenta mostre temporanee dal carattere originale, innovativo e spettacolare.
Le esposizioni spaziano tra diversi tipi di produzione artistica tra pittura, installazioni, scultura, video-art, fotografia e performance, proponendo in più occasioni agli artisti di esprimersi in maniera autonoma e inedita.
Palazzo Grassi
Il palazzo situato sul Canal Grande che ospita la prima sede espositiva della Pinault Collection era inizialmente una residenza nobiliare che venne commissionata, a metà Settecento, dalla famiglia Grassi all’architetto veneziano Giorgio Massari.
La maestosità settecentesca permane nell’atrio colonnato, che è il primo spazio ad accogliere il visitatore, e nello scalone d’onore decorato dagli affreschi di Michelangelo Morlaiter e Francesco Zanchi, nonché dal soffitto ornato da un affresco di Giambattista Canal. Ai piani superiori, che ospitano le sale espositive vere e proprie, si possono tuttora ammirare meravigliosi soffitti ottocenteschi ad opera di Christian Griepenkerl commissionati dal barone Simeone De Sina, uno dei diversi proprietari del palazzo che si sono succeduti nei secoli. A metà Novecento la destinazione d’uso del palazzo cambia radicalmente, diventando la sede espositiva del Centro Internazionale delle Arti e del Costume per volere della famiglia Marinotti. Nel 1983 invece, Fiat acquista Palazzo Grassi per presentarvi importanti mostre di arte e archeologia, non prima di aver attuato una campagna di restauro affidata agli architetti Gae Aulenti e Antonio Foscari.
Al momento dell’acquisizione da parte di François Pinault, Palazzo Grassi subisce un ulteriore restauro, tra il 2005 e il 2006, ad opera di Tadao Ando che, attenendosi ai limiti imposti dall’architettura preesistente, riallestisce di nuovo gli spazi.
Dal 2006 il palazzo è stato il primo luogo in cui la Pinault Collection viene presentata e condivisa con il pubblico, attraverso un programma di mostre temporanee dal ritmo costante, che nel tempo si è dedicata in modo particolare alla presentazione del lavoro monografico di diversi artisti della collezione. A Venezia sono state allestite, infatti, le prime esposizioni personali in Italia di artisti del calibro di Marlene Dumas, Albert Oehlen, Martial Raysse, Rudolf Stingel, Luc Tuymans, ma anche importanti rassegne fotografiche come quelle che hanno ospitato l’opera di Henri Cartier-Bresson e Irving Penn.
Punta della Dogana
I magazzini della Dogana da Mar, progettati dall’architetto Giuseppe Benoni, sono stati completati nella loro conformazione attuale nel 1682 e si collocano, come porta d’accesso via mare alla città, vicino alla Basilica della Salute di Baldassarre Longhena. Dopo la sua dismissione, negli anni Ottanta del Novecento, Punta della Dogana versa in uno stato di abbandono fino a quando il Comune di Venezia pubblica un bando di concorso per la creazione di un centro d’arte contemporanea. La Pinault Collection se lo aggiudica nel 2007 e François Pinault decide di affidare nuovamente il progetto di restauro a Tadao Ando il quale studia un recupero straordinario degli spazi.
Con una campagna di interventi durata poco più di un anno e condotta in equilibrio tra memoria storica e innovazione tecnologica, l’architetto ha saputo trasformare il luogo in uno spazio dal carattere spettacolare e discreto al tempo stesso.
Al centro, in un ambiente a doppia altezza, Tadao Ando concepisce l’iconico Cubo in calcestruzzo armato, con lo stesso principio che una decina di anni più tardi riutilizzerà nella Rotonda alla Bourse de Commerce a Parigi.
Dal 2009, Punta della Dogana è il luogo in cui il visitatore può compiere un’esperienza all’interno dell’arte contemporanea, dell’architettura storica e della città di Venezia, che entra dalle ampie finestre. Grazie alle sue estese superfici in grado di ospitare le opere più monumentali che indagano i temi rappresentati dalla Pinault Collection, vi si ospita una programmazione espositiva d’eccezione che vanta mostre, specialmente collettive, dai caratteri straordinari. Alcune fra quelle più innovative come Mapping the Studio: Artists from the François Pinault Collection dal 2009 al 2011, Elogio del dubbio dal 2011 al 2013, Accrochage nel 2016 e Luogo e Segni nel 2019, hanno portato a Punta della Dogana i lavori di artisti come Nan Goldin, David Hammons, Sol LeWitt, Takashi Murakami e Philippe Parreno.
Teatrino di Palazzo Grassi
Nel 2011 François Pinault decide di intraprendere la trasformazione dell’area adiacente a Palazzo Grassi che versava da anni in uno stato di abbandono. Sceglie, quindi, di affidare a Tadao Ando il riadattamento di uno spazio che in origine aveva ospitato un giardino romantico con serre, fontane, scenografie, colonne e pergolati per il barone Simeone De Sina, sostituito negli anni Cinquanta del Novecento con un teatro all’aperto, poi coperto negli anni Sessanta per accogliere ricevimenti, sfilate di moda e rappresentazioni teatrali.
Il terzo nodo della rete culturale della Pinault Collection a Venezia, il Teatrino di Palazzo Grassi, viene restaurato senza modificare il perimetro occupato dall’edificio esistente, conservandone inalterati l’altezza e l’aspetto esterno. La differenza maggiore si nota all’interno, un foyer e un auditorium che sono caratterizzati da eleganti pareti grigio opaco leggermente inclinate e da grandi aperture sagomate a triangolo.
L’apertura del Teatrino nel 2013 consente, con l’alternarsi di una variegata proposta culturale, di rafforzare il ruolo di scambio, di incontro e di apertura verso Venezia, imponendosi come uno dei protagonisti più dinamici del contesto cittadino. Attraverso cicli di incontri con artisti, studiosi e scrittori, proiezioni, laboratori e masterclass aperti a bambini e adulti, ma anche conferenze incentrate su arte, architettura, letteratura e cinema, si configura come uno spazio di scambio culturale e di condivisione.
Il Teatrino di Palazzo Grassi ha ugualmente accolto molti incontri dedicati ai temi trattati dalle mostre della Pinault Collection, approfondendo i soggetti e gli argomenti affrontati dalle opere e dagli artisti esposti, per esempio per mezzo di cicli di proiezioni concepiti dagli artisti stessi in relazione alle suggestioni delle loro esposizioni.
I laboratori, così come gli incontri e i vari eventi che si tengono negli spazi del Teatrino sono diventati un appuntamento fisso per gli appassionati e per tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’arte secondo modalità sempre innovative e originali.