Incontro con Olivier Saillard e performance ideata da Olivier Saillard, con Christine Bergstrom, Axelle Doué, Charlotte Flossaut, Claudia Huidobro, Anne Rohart, Violeta Sanchez, Amalia Vairelli.
La modella Axelle Doué racconta come un vestito in jersey pesante di Madame Grès ha segnato il suo modo di sfilare. Amalia, attraverso una serie di gesti precisi, si avvolge nel ricordo di un abito da sera di Yves Saint Laurent. Si chiamano Anne, Charlotte, Christine, Violeta, tutte queste modelle hanno bene in mente la memoria fisica di un vestito di cui sono state la struttura in carne ed ossa. La scena della performance ricrea il backstage di una sfilata, ma i vestiti non ci sono più: la moda è ridotta allo stato di cenere e di memoria. Le mani che allacciano una cintura svanita, che chiudono un corsetto invisibile, restituiscono il lavoro dello stilista. Le braccia che si avvolgono in un mantello o in una stola di fumo evocano la realtà di un corpo finalmente liberato dalla gabbia di tessuto. La parola, vietata durante le sfilate, qui sostituisce l’abito.