Laboratorio per tutti online: Olimpia Zagnoli
Laboratorio
08/04 - 13/04/2020
Palazzo Grassi

Laboratorio per tutti online: Olimpia Zagnoli

Il ciclo di laboratori per tutti proposto da Palazzo Grassi - Punta della Dogana diventa digitale ed è realizzato in collaborazione con ospiti d'eccezione attivi nei diversi ambiti della creatività contemporanea, dal design alla scrittura.

L'illustratrice Olimpia Zagnoli propone il laboratorio Libro viola incontra bottiglia verde, che invita a riflettere su come un incontro causale tra due o più oggetti domestici possa suggerire una combinazione cromatica insolita.

Olimpia Zagnoli
Nasce a Reggio Emilia. Dopo anni di scarabocchi diventa illustratrice e comincia a collaborare con The New York Times, The New Yorker, La Repubblica, Prada, Taschen e tanti altri. Il suo stile è caratterizzato da forme morbide e colori camaleontici. Vive a Milano in una casa con pavimenti caleidoscopici.

Giorno 1

Centrée

“Questa mattina stavo facendo una spremuta e mi è caduto l’occhio su un ovale marrone che risponde al nome di kiwi e un limone, neanche a dirlo, giallo limone. Il loro incontro casuale, sul fondo del cestino della frutta, mi ha fatto pensare ad un sapore perfettamente bilanciato con una piccola punta di stupore. Una donna distinta che vista da dietro sembra indossare un completo distinto, ma quando si gira Zac! Ci colpisce con una piccola saetta” Olimpia Zagnoli.

Giorno 2

Centrée

“Nel ripiano sotto al lavandino c’è una moltitudine di bottigliette e flaconi. Caotici, talvolta tossici, infiammabili. Vengono chiamati per nome: Viakal, Cif, Dash. Si riconoscono per l’etichetta o per la forma della loro confezione. Soltanto uno non ha bisogno di pubblicità e spunta tra gli altri per via del suo colore. Rosa come una grande donna con otto braccia e rosso come un bottone di allarme.” Olimpia Zagnoli

Giorno 3

Centrée

“Ho un portafoglio azzurro da tanti anni. Quando si rovina in modo irreparabile, lo sostituisco con uno nuovo. Per anni ho pensato all’azzurro come ad un colore tiepido, che piaceva a chi non aveva voglia di pensare a quale fosse il proprio colore preferito e allora rispondeva “azzurro, perché mi ricorda il cielo” o banalità simili. Invece questo punto di azzurro mi piace, mi ricorda un gelato che mangiavo da bambina e un colore sintetico che non esiste in natura e che profuma di gomma. L’ho avvicinato ad un vasetto verde bottiglia e nel petto ho sentito quella cosa che si sente quando si è dietro a un cespuglio e oltre quel cespuglio c’è il mare.” Olimpia Zagnoli

Giorno 4

Centrée

“Da qualche mese sto osservando la combinazione di rosso e arancione. Per quanto mi sforzi e cerchi di essere di larghe vedute, non riesco proprio a farmela piacere. In un momento di solitudine, mi sono trovata a pensare distintamente “Quest’anno ci devo provare”. Siamo ad Aprile e ancora niente.” Olimpia Zagnoli

Giorno 5

Centrée

“Senza giudizio, provo ad associare materiali e contenuti diversi stringendo gli occhi e sforzandomi di analizzarli solo dal punto di vista cromatico. Per dare una scossa a questo libro dalla copertina in tessuto comprato a Parigi, cercavo un colore vagamente elettrico, un po’ urticante come quando con il polpaccio sfiora un’ortica. L’ho trovato nascosto in una bottiglia di sgrassatore universale.” Olimpia Zagnoli

Giorno 6

Centrée

“Mi allunghi quella cosa?”
“Quale?”
“Quella verde!”
“Sì, ma quale?”
“Quella verde prato”
“Questa?”
“Ma no, quella è verde acqua”
“Questa?”
“Ma non vedi che è verde pisello?”
“Allora questa?”
“Ma ce li hai gli occhi? Quella è verde smeraldo!”
“Non ti arrabbiare! Questa va bene?”
“È verde oliva, ma va bene lo stesso”

Olimpia Zagnoli