Incontro con Francesco Bonami - Si crede Picasso. Artisti veri e artisti finti
Palazzo Grassi propone l'incontro con Francesco Bonami, primo italiano ad essere curatore di una biennale americana per la " 75a Whitney Biennial of American Art" a New York nel 2010 e curatore con Alison Gingeras, su incarico di François Pinault, della mostra Mapping the Studio a Punta della Dogana e Palazzo Grassi nel giugno 2009.
Per la Pinault Collecion ha curato nel 2008 la mostra Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione, 1968-2008 organizzata da Palazzo Grassi in collaborazione con il Museum of Contemporary Art di Chicago.
Tra le sue numerose pubblicazioni Echoes: Contemporary Art at the Age of Endless Conclusion, edito da The Monacelli Press nel 1996, Cream nel 1998 e la monografia di Maurizio Cattelan nel 1999, editi da Phaidon Press. Il suo primo romanzo Lezioni di Fumo; è stato pubblicato da Marsilio Editore nel 2005. Nel 2008 con Luca Mastrantonio ha scritto Irrazionalpopolare; edito da Einaudi. Per Mondatori ha pubblicato Lo Potevo Fare Anch’io nel 2007 e Dopotutto non è brutto nel 2009. Nel maggio 2010 ha pubblicato per Mondadori Si crede Picasso. Come distinguere un vero artista contemporaneo da uno che non lo è e con Electa "Storia dell'Arte fatta in casa".
Dal suo libro Si crede Picasso. Come distinguere un vero artista contemporaneo da uno che non lo è:
"Anche se alcuni non lo ammetteranno mai, tutti gli artisti vorrebbero essere Picasso. Perché proprio Picasso? Semplice, perché è stato tutto quello che un artista può desiderare: bravo, ricco, famoso, affascinante, socievole, prolifico, popolare, inconfondibile. Ma più che altro Picasso è stato un vero artista. Infatti, per quanto possa sembrare strano, esistono anche artisti falsi che però sembrano veri. «Cosa significa?» mi chiederete. Significa che ci sono persone che, pur comportandosi come artisti, producendo anche con regolarità molta arte, vendendola ed esponendola in gallerie e musei, artisti in realtà non sono. Non lo sono perché il motivo per il quale creano le loro opere non è scritto nel loro Dna, ma è frutto di una loro convinzione, che spesso riescono a trasmettere con successo a molti altri. […] Se uno prova a farci l’occhio, andando a mostre o visitando musei, inizierà a capire quasi automaticamente quali sono gli artisti veri e quelli falsi. L’opera d’arte realizzata da un vero artista suscita dentro di noi una sensazione completamente diversa da quella prodotta da un millantatore. Questa sensazione non ha nessun legame con il fatto che l’opera ci piaccia o meno, ma nasce dal fatto che l’opera, fin dal primo sguardo, ci appare in qualche modo inevitabile e indimenticabile."