Il velario Venini di Palazzo Grassi
Nell'ambito delle iniziative dedicate all'approfondimento della storia delle sue sedi, Palazzo Grassi – Punta della Dogana ha invitato la storica del vetro Carla Sonego a ricostruire le vicende del velario Venini, un grande manufatto in vetro che è stato realizzato dalla vetreria di Paolo Venini.
Nell'ambito delle iniziative dedicate all'approfondimento della storia delle sue sedi, Palazzo Grassi – Punta della Dogana ha invitato la storica del vetro Carla Sonego a ricostruire le vicende del velario Venini, un grande manufatto in vetro che è stato realizzato dalla vetreria di Paolo Venini di Murano per impreziosire l'atrio di Palazzo Grassi dal 1951 al 1985, quando questo era sede del Centro Internazionale delle Arti e del Costume.
Nel 1949, dopo diversi passaggi di proprietà, Palazzo Grassi viene acquisito dalla famiglia dell’imprenditore della Società Immobiliare Veneta Franco Marinotti, socio di maggioranza dell’azienda chimica SNIA Viscosa, il quale decide di trasformare l’immobile in un centro espositivo, affidando il progetto di riallestimento all'architetto Giuseppe de Min, affiancato da Angelo Bianchetti e Cesare Pea. Per questo motivo il palazzo subisce alcune importanti modifiche strutturali, come quelle che riguardano l’atrio colonnato, il quale viene coperto da un grande lucernario vetrato. Per schermare la luce di uno spazio che, di conseguenza, diventa un grande salone al chiuso, nonché la struttura stessa del lucernario, si commissiona la creazione di un velario alla vetreria di Paolo Venini, che fa sfoggio di sé per la prima volta il 23 agosto 1951, giorno dell’inaugurazione della programmazione espositiva del Centro Internazionale delle Arti e del Costume.
Una serie di festoni con sfere di vetro cristallo balloton di tre misure diverse, collegate per mezzo di cavi d’acciaio e ripetute secondo un ritmo regolare. I festoni si agganciavano a una piastra rettangolare e, pendendo verso il basso, formavano quattro pareti ricurve semitrasparenti: un’immagine che ricordava il movimento di un morbido velo e che trasformava il cortile in un “luminoso salone dal soffitto a globi di vetro”, come riporta il catalogo della mostra “Venini: Luce 1921-1985”.
Il velario è un manufatto iconico, un simbolo della migliore maestria artigianale veneziana legata all'arte del vetro, al prestigio della creatività italiana e di un marchio come Venini, riconosciuto a livello internazionale. La creazione rimarrà in loco per una trentina d’anni finché, con l’acquisizione dello spazio da parte del gruppo FIAT, non viene definitivamente smontata, durante le fasi iniziali del restauro di Palazzo Grassi iniziate nel 1985 e condotto dagli architetti Gae Aulenti e Antonio Foscari.
L'appuntamento nasce in occasione della mostra “Venini: Luce 1921-1985” a cura di Marino Barovier presso le LE STANZE DEL VETRO sull’Isola di San Giorgio, poiché vi è esposta un'installazione in scala ridotta del velario del palazzo che, dopo oltre quarant'anni, permette di rivederlo nel suo originale splendore.
Ascolta la storia completa del velario Venini attraverso le parole della storica del vetro Carla Sonego :