Il mondo vi appartiene
Il palcoscenico dell’arte non si organizza più intorno a un unico centro e a un numero limitato di sorgenti creative (dalla West Coast americana all’Estremo Oriente, passando per l’Africa, il Medio Oriente, i paesi del vecchio blocco dell’Est europeo), è segnato piuttosto dalla proliferazione, dalla molteplicità, dalla circolazione, dal nomadismo. Questi ultimi sono esattamente i temi della mostra Il Mondo vi appartiene a Palazzo Grassi curata da Caroline Bourgeois che si propone di mettere in prospettiva le opere di artisti di diverse generazioni e di differenti origini, di confrontarne le pratiche, le discipline, i percorsi personali, di esplorarne i rapporti con la storia, la realtà e la sua rappresentazione.
Provenienti dai quattro angoli del mondo – dalla Cina al Sud Africa, dalla Francia al Giappone, dall’Italia all’Iraq, dagli Stati Uniti alla Russia – i 40 artisti presentati in mostra propongono tutti posizioni singolari sui grandi stravolgimenti del mondo, sulle esasperazioni che ne conseguono e sulle speranze che questi portano.
Il mondo vi appartiene è articolata intorno alle grandi problematiche della storia presente: dalla disintegrazione dei simboli alla tentazione per il ripiegamento su se stessi e l’isolamento, passando per il fascino della violenza o della spiritualità, in un mondo tormentato e globalizzato. Tutto ciò si riconduce al tema dell’identità che non si fonda sulla rivendicazione di una nazionalità o sull’affermazione di un’origine, ma sul modo di costruire la relazione con l’altro.