Palazzo Grassi presenta “En mode marron” la nuova performance della coreografa e artista Bintou Dembélé che, dopo anni in cui si è dedicata alla progettazione di coreografie e alla curatela, si esibisce eccezionalmente venerdì 27 e sabato 28 settembre nell’Atrio di Palazzo Grassi.
Il doppio appuntamento inaugura la stagione autunnale e segna il ritorno di Bintou Dembélé alla danza con una performance in-situ originale, concepita appositamente per gli spazi del museo, in dialogo con la mostra “Ensemble” dell’artista etiope-americana Julie Mehretu.
Fin dal suo esordio nel 1985 nel contesto della scena underground parigina, Bintou Dembélé, tra le figure più significative della scena hip hop francese, celebra la sapienza delle culture popolari e le esperienze nate ai margini della società. Nelle creazioni realizzate successivamente, come “Z.H.”, “S/T/R/A/T/E/S – Quartet”, “-s/t/r/a/t/e/s- Le film”, “Rite de passage || Solo 1 e 2”, “G.R.O.O.V.E.” e l'opera-balletto “Les Indes Galantes”, l’artista esplora rituali e memorie corporee con un approccio interdisciplinare, caratterizzato da gestualità in continua evoluzione e da molteplicità di stili e influenze.
A partire dal 2010, Bintou Dembélé ha sviluppato la propria ricerca artistica intorno al pensiero e alla danza marronne, dopo aver ricevuto la benedizione della comunità di Bushnengue della Guyana francese.
Attraverso la danza, la musica e la sua voce che riunisce in una sequenza circolare ed elicoidale, Bintou Dembélé celebra la figura eroica del migrante e dell'asservito, la fuga come mezzo di sopravvivenza e il rifugio come spazio per la creazione e la reinvenzione delle nuove società.
La performance inedita “En mode marron” si articola come un rituale dal ritmo ciclico, accompagnato da una musica ripetitiva e percussiva e da movimenti circolari.
«Sii nel gesto
Quello della tua lingua
Quello delle tue mani
Quello con cui ti poni al mondo
Abitalo, vivilo e respiralo
Lascia che arrivino i silenzi, le pause, le sospensioni e le apnee
E vedrai la tua storia raccontarsi»
Bintou Dembélé